3 cose che non vi diranno sui droni

ott 28, 2014

Vi diranno che non sono un giocattolo, che bisogna stare attenti. Ma ci sono cose che ancora pochi vogliono e sanno dire.

Aumentano gli articoli, i servizi televisivi, le luci della ribalta su droni, quadricotteri e esacotteri di ogni dimensione. Alcune testate fanno un buon lavoro, altre cavalcano l'onda della generale curiosità dicendo notizie approssimative continuando a parlare alla pancia e non alla testa del lettore, altre danno informazioni del tutto errate. Come in ogni ambito.

Ma ci sono moltissimi argomenti relativi a regolamenti e specifiche tecniche della dronotica sulle quali ancora non si approfondisce a sufficienza, anzi quasi per nulla.


Noi, ne abbiamo discusso abbondantemente durante lo scorso Xoff Lecce, domenica 26 ottobre. Tra le informazioni che abbiamo dato, anche nel corso del lungo e partecipatissimo dibattito, ne scegliamo 3 che difficilmente leggerete in giro:

1 - L'autore di un video molto bello ha pagato una multa molto salata. 

In Italia, per via delle regole ENAC che impediscono ai quadricotteri di volare su aree con assembramenti di persone, è impossibile offrire un servizio simile di consegna pacchi. A meno che la norma non cambi (ma al momento non è in programma) fare video o offrire servizi simili sarebbe pericolo e impossibile. (Se peccato o per fortuna, ognuno lo decida da sé).

[Contattaci per avere maggiori e più dettagliate informazioni in merito alla normativa ENAC]

2 - Le normative variano (molto) di stato in stato. 

Se si acquista un drone certificato in Francia, in Australia, negli USA ecc..., e si conoscono e applicano le regole di questi Paesi, bisogna comunque informarsi del regolamento italiano se si vuole operare in Italia, perché abbiamo norme molto più restrittive.
Ad esempio, in Australia ci sono dei servizi di consegna di piccoli pacchi, consentiti anche per via di spazi immensi e vuoti tra un agglomerato urbano e un altro. Ma il pacco viene consegnato in una zona adibita appositamente, e non abitata. Neanche in Australia quindi il pacco viene consegnato nel giardino di casa.

[Tra una settimana pubblicheremo uno specchietto con un confronto tra le normative di diversi paesi]

3 - I produttori non vogliono che tutti usino droni.

Non è un controsenso. Per un produttore di qualunque altro oggetto tecnologico, più questo si diffonde più è alta la possibilità di guadagno. Ma un drone non è un telefonino. Un drone utilizzato male da mani inesperte e ignare delle regole ENAC può causare molti danni. Inoltre il regolamento nazionale è in una fase di definizione, si può dire che è un regolamento in fieri, per certi aspetti.

Per cui, se un utente inesperto causa danni a oggetti e persone in una data zona geografica, c'è il rischio che si emettano divieti per tutti a sorvolare quell'area (anche per i piloti esperti, che hanno sempre seguito regole e norme); inoltre anche l'ENAC potrebbe fare ulteriori restrizioni a seguito di ogni incidente, soprattutto se su quest'ultimo si alza il polverone mediatico con tanto di processo al fenomeno dei droni (per la faccenda di cui sopra, del parlare alla pancia e non alla testa).

Ogni applicazione della dronotica ha regole che a volte sono quelle del buon senso, altre volte sono molto più complesse. Anche per questo, per chi è interessato seriamente a lavorare con un drone, è importante seguire un corso tenuto da enti certificati.

Ce ne sono in tutta Italia (Aerialclick è ovviamente tra questi) dove per fortuna il livello alto di ingegneria e la presenza di regole ferree e più restrittive che in atri paesi, rendono le aziende certificate un passo avanti!

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