Droni contro le tratte di esseri umani

apr 23, 2015

È di questi ultimi drammatici giorni di cronaca l'idea di utilizzare droni militari per il controllo delle imbarcazioni dei trafficanti di esseri umani provenienti dalle coste libiche, sia per operazioni di ricognizione che per vere e proprie azioni militari. Il problema è che, al momento, nessuno stato europeo dispone di UAV armati, come i famosi Predator, che dovrebbero essere "presi in prestito" dagli USA.

Questo è quanto dichiarato dal presidente della Fondazione ICSA (ex Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica e consigliere militare di tre presidenti del Consiglio), generale Leonardo Tricarico.

Queste, le considerazioni per l'emergenza militare.
Ma c'è un'emergenza civile e umana (umanitaria come termine crediamo sia riduttivo) che deve essere considerata prioritaria, come tutti sanno.
In questo caso sono i DRONI civili che possono essere un vero forte aiuto per il recupero in tempi più brevi e con meno rischi, dei naufraghi e dei superstiti. Questo, allo scopo di diminuire il numero delle vittime delle ed aiutare nei soccorsi, come già è avvenuto dopo terribili terremoti (vedi quello in Emilia) e come accade per combattere il narcotraffico in Sud America e il bracconaggio in molte zone dell'Amazzonia.

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I DRONI civili possono essere un rimedio per diminuire il numero dei morti nei naufragi dei barconi che dal Nord Africa si dirigono verso le acque maltesi e italiane perché:

  • Possono aiutare a controllare dall'alto e con meno rischi per la guardia costiera i movimenti delle imbarcazioni, tenendole sotto controllo prima dell'intervento delle autorità
  • In caso di episodi catastrofici come quello della scorsa settimana a largo delle acque libiche, è possibile anche di notte identificare più velocemente i corpi dei superstiti in mare
  • Con apposite telecamere e sensori sarebbe meno difficile rintracciare relitti sommersi con vittime all'interno.

Non si tratta di una soluzione ma di un piccolo rimedio ad una questione che necessita di interventi di buona politica, buon senso, politiche comunitarie meno nevrotiche e più lucide in tema di immigrazione.

Ma per tutto questo serve ben più di un buon drone.

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