Sono tantissimi campi lavorativi in cui la dronotica sta apportando notevoli cambiamenti (definiti dagli analisti economici una vera e propria rivoluzione). Tra questi, i principali di cui abbiamo parlato sono
- il settore agrario e delle coltivazioni a impatto zero
- il settore edilizio
- sicurezza civile
- tutela della legge e del patrimonio artistico e ambientale
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A questi se ne aggiunge un altro, che vedrà forti cambiamenti nei costi, tempi, nella concentrazione degli investimenti, e si tratta del campo delle ispezioni termografiche.
Questa rivoluzione non dipende tanto (almeno non solo) dai droni, ma dalla nuova generazione di droni high tech che oltre alle caratteristiche tipiche di un multicottero vedono l'integrazione di dispositivi specifici pensati appositamente per alcune attività.
Tra queste, appunto, i droni con termocamera integrata, per le ispezioni termografiche.
A che cosa servono le ispezioni termografiche?
Facciamo questa piccola premessa per chi è alle prime armi o semplicemente curioso e appassionato di dronotica e non sa che cosa sono esattamente e a che cosa servono le ispezioni termografiche.
Di fatto si tratta dell'attività di rilevamento e visualizzazione bidimensionale della misura di irraggiamento di un corpo. Attraverso l'utilizzo di una termocamera è possibile rilevare le temperature dei corpi analizzati attraverso la misurazione dell’intensità di radiazione infrarossa emessa dal corpo in esame e rilevare così anomalie e dedurre lo stato di stress dei corpi stessi.
Ad esempio, in un impianto elettrico l'improvvisa interruzione del funzionamento di apparecchiature di distribuzione elettrica causano spesso una perdita di produzione e un controllo ad infrarossi (quindi non invasivo) dello stato dell'impianto, consentendo così di prevenire eventuali problemi prima che si manifestino.
Come cambiano le ispezioni termografiche?
Sino ad oggi queste attività, per quanto fondamentali in tantissimi settori (ispezione di pannelli fotovoltaici, mappatura termica di edifici, ispezioni di tubature, ispezione di impianti elettrici, ispezione di discariche), erano molto dispendiose
Richiedevano infatti più giorni di lavoro da parte di un minimo di 4 sino anche a 10-15 operatori esperti negli impianti più grandi.
Inoltre queste attività erano svolte attraverso l'ausilio di crane e gru, pesanti e costose attrezzature per usare le quali era necessaria spesso l'autorizzazione all'occupazione di suolo pubblico.
I droni con termocamera come quello dell'esempio in figura, invece, offrono la possibilità di
1 - svolgere il lavoro in poco tempo, da due giorni per gli impianti più grandi a una mezza mattinata per i medio piccoli;
2 - svolgere l'attività solo con l'ausilio di un uno o due operatori SAPR certificati e del loro drone (gli operatori si occuperebbero, come previsto per legge) anche della questione assicurativa.
3 - con meno pericoli e nessuna necessità di interrompere o rallentare le altre attività dell'impianto in analisi.
La non invasività, che già è il presupposto base delle ispezioni termiche, è anche il caposaldo ulteriore delle ispezioni effettuate attraverso l'utilizzo dei droni che grazie alla termocamera integrata inviano dati rilevati in tempo reale ad un software di elaborazione dati che emette in output una mappa in 3d con i dati analizzati e le anomalie rilevate.
Se cambiano tempi, mocalità e costi, cambia tutto il mercato. Per questo gli addetti alle mappature e rilievi termografici hanno grazie ai droni la possibilità di ottenere massimi risultati con sforzi minimi e un investimento irrisorio (corso per operatore SAPR e drone tech) rispetto al guadagno e risparmio a medio-breve termine.
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